Disagio giovanile, mozione Pd in Consiglio comunale
“Maggiore attenzione alle criticità del territorio anche con il dialogo e aumentando l’offerta di attività”
Una mozione per chiedere che venga effettuato un monitoraggio delle situazioni di disagio giovanile e di dispersione scolastica, individuando le migliori modalità di intervento attraverso un rafforzamento dell’attenzione alle criticità del territorio, da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni, ma anche attraverso il dialogo e l’interazione con i minorenni e i più giovani, anche con l’intervento di operatori di strada e di organizzazioni specializzate del Terzo settore.
A presentarla il gruppo del Pd in Consiglio comunale a Bagno a Ripoli, nella convinzione, dice la prima firmataria Paola Nocentini, che “quando si parla di disagio giovanile troppo spesso ci si trova a fare i conti con fiumi di retorica e proclami dettati dall’emozione del momento, come ha fatto il Governo a Caivano”.
“Crediamo con convinzione che il modo di affrontare queste criticità passi da una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti – forze dell’ordine, istituzioni, scuole, operatori, famiglie – che porti al rafforzamento della qualità dei rapporti tra le persone, della sicurezza dei luoghi di aggregazione, della diffusione di una cultura dell’inclusione, della solidarietà, dell’accoglienza, di una nuova e più forte educazione civica”, aggiunge Sandra Baragli, capogruppo del Pd in Consiglio comunale.
L’azione consiliare, dicono i consiglieri, nasce anche per supportare e stimolare il percorso che l’assessorato alle Politiche giovanili ha prontamente avviato anche dopo alcuni recenti episodi accaduti sul territorio.
Spiega l’assessore Francesco Pignotti, che assieme al presidente del Consiglio Francesco Conti ha già incontrato alcune realtà del territorio e gli operatori di strada, che l’obiettivo “è coinvolgere di più e direttamente i ragazzi, insieme ai circoli, nella costruzione di attività in cui possano ritrovarsi e dare un senso concreto al tempo impiegato in quei luoghi”. “Ci siamo infatti resi conto – conclude Pignotti – che in molti casi il disagio si origina e si alimenta laddove l’offerta di attività non riesce ad intercettare pienamente i bisogni dei ragazzi. Siamo convinti che potenziare questo aspetto, rafforzando al contempo anche il controllo del territorio, possa essere un fattore decisivo”.
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